La migrazione forzata ha un forte impatto sulla salute mentale. La quasi totale mancanza di canali legali di accesso alla protezione espone peraltro queste persone a un percorso migratorio pericolosissimo e segnato da situazioni di sfruttamento, violenze, malnutrizione, impossibilità di essere curati, umiliazione psicofisica, detenzione e respingimenti. A tutto ciò si sommano le difficoltà che si ritrovano dopo l’arrivo in Europa, quando la loro condizione di vulnerabilità li espone a ulteriori traumi, non ultimi quelli legati a condizioni di accoglienza non adeguate e al rischio concreto di cadere in processi di grave marginalizzazione.

Un bisogno complesso e multidimensionale come quello espresso dai migranti forzati richiede risposte altrettanto complesse e multidimensionali. L’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali (IPRS) ha realizzato, nell’ambito del progetto PsychCare – Psychiatric Services for Refugees finanziato dalla Open Society Foundations, un’azione di advocacy partecipata che ha fatto emergere come l’accoglienza e integrazione dei migranti forzati pongano il sistema sanitario, e la psichiatria in particolare, di fronte a una sfida organizzativa e culturale estremamente rilevante.

La Società Italiana di Psichiatria e l’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali organizzano un seminario internazionale che offre l’opportunità di confrontare le prospettive di specialisti di diversi Paesi sul tema della tutela e della promozione della salute mentale dei migranti forzati.