progetto:

Servizi di salute mentale per richiedenti e titolari di protezione internazionale (SESAMO)

07/11/2016
31/03/2018

Linea di Finanziamento

http://www.interno.gov.it/it/ministero/dipartimenti/dipartimento-liberta-civili-e-limmigrazione

Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione – A valere sul Fondo Asilo Migrazione ed Integrazione (FAMI) obiettivo specifico: 1.Asilo – Obiettivo Nazionale: 1. Accoglienza/Asilo – lett. c) Potenziamento del Sistema di 1° e 2° accoglienza

Codice del Progetto: PROG-882

Partners

output di progetto

Descrizione progetto:

Il progetto SESAMO, coordinato dalla ASL ROMA 6, e del quale IPRS è partner,  è un progetto promosso dal Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione – A valere sul Fondo Asilo Migrazione ed Integrazione (FAMI) nella linea di azione volta a favorire la tutela della salute dei richiedenti e titolari di protezione internazionale in condizioni di vulnerabilità psico-sanitaria.

Obiettivi

  • favorire l’individuazione precoce dei segni di disagio mentale dei soggetti più vulnerabili – con riguardo agli esordi subclinici del disagio a rischio di esitare in acuzie, nelle forme del disturbo psichiatrico maggiore – attraverso uno screening durante la fase di permanenza dei richiedenti protezione internazionale nelle strutture di accoglienza, con l’ausilio di équipe multidisciplinari, per indirizzare tali soggetti verso specifici servizi territoriali ai fini di una tempestiva presa in carico psico-sociale;
  • garantire la corretta interpretazione dei segni e dei sintomi del disagio di persone il cui ascolto è reso difficile dall’effetto distorsivo della barriera linguistica e culturale – e per le quali è altrettanto complesso ricostruire l’anamnesi psichiatrica;
  • incrementare la pertinenza culturale (capacità di rispondere a differenti forme del bisogno di cura) degli interventi e dei servizi di salute mentale;
  • promuovere un corretto approccio alla salute del migrante, in accordo con la lettura dinamica della migrazione, intesa come “processo” a partire dalla condizione di partenza e dalle motivazioni della scelta migratoria, passando per le vicissitudini del percorso migratorio e le altrettanto complesse conseguenze dell’impatto con gli assetti sociali dei paesi d’arrivo.

 Attività  

Il progetto si articola nelle seguenti attività:

a) definizione dell’infrastruttura operativa dell’intervento e creazione della rete degli attori: costituzione e preparazione del gruppo di lavoro; elaborazione e condivisione del modello operativo con i servizi della Asl Roma 6; stipula di protocolli di intesa con gli operatori delle strutture per la messa a punto dell’intervento; ricognizione degli attori della rete, condivisione di prassi e linguaggi

b) conoscenza del contesto: mappatura delle strutture di accoglienza per titolari e richiedenti protezione internazionale presenti sul territorio della ASL Roma 6 e informatizzazione (con un data base) dei dati acquisiti (numeri, paesi di provenienza, tempi di permanenza, bisogni psicologici, forme e tipologia di disagio rilevato in modo da programmare una più efficace presa in carico (anche indirizzando l’utenza ai servizi che, grazie al data base, disporranno del quadro aggiornato in merito alla pressione esercitata dall’utenza);

c)  sperimentazione del modello di intervento di presa in carico integrato: che prevede lo screening (rilevazione dei segni precoci o subclinici di disagio psichiatrico) al’interno delle strutture per richiedenti e/o titolari di protezione internazionale e gestione dei casi d’intesa con i servizi territoriali all’interno dei sei distretti della ASL RM 6, tenendo presente che le équipe multidisciplinari non interverranno in funzione sostitutiva ma in funzione di sostegno e rafforzamento delle professionalità già presenti.

Centrale nell’architettura progettuale è l’intervento precoce delle equipe multidisciplinari all’interno delle strutture di accoglienza, operazione quanto mai opportuna dal momento che è spesso compito arduo per gli operatori, a causa di una serie di difficoltà soprattutto di ordine linguistico, culturale e relazionale, far emergere situazioni di vulnerabilità psico-sanitaria e indirizzarle verso specifici servizi territoriali per una presa in carico psico-sociale;

d) monitoraggio sia della capacità di tenuta e del grado di empatia dell’equipe multidisciplinare, sia dell’efficacia e della rispondenza del modello alla funzionalità del percorso di diagnosi e cura attraverso momenti di supervisione, da cui eventuali opportuni interventi correttivi, utili anche alla modellizzazione dell’intervento.

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Attività di progetto:

Approfondimenti:

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