progetto:

Promozione dei diritti dell’infanzia (Trentennale della C.R.C.)

31/07/2018
31/01/2019

Descrizione progetto:

Promozione dei diritti dell’infanzia (Trentennale della C.R.C.)

Affidamento di un servizio consistente nella predisposizione di un pacchetto formativo da erogare a favore di categorie professionali prossime alle persone di minore età con l’obiettivo di diffondere  la conoscenza e favorire l’attuazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sottoscritta a New York il 20 novembre 1989 ai sensi dell’articolo 36, comma 2, lettera b) del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 come modificato e integrato dall’articolo 25 del Decreto legislativo 19 aprile 2017, n. 56.

 

A novembre di quest’anno la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC), approvata a New York il 20 novembre 1989, e ratificata in Italia con la legge ordinaria n.176 del 1991, compie 30 anni.

La Convenzione è l’esito e il punto di partenza di un processo che ha visto nel tempo cambiare la concezione dell’Infanzia – un passaggio culturale nella prospettiva  puerocentrica – che vede i bambini e i ragazzi come soggetti autonomi di diritto, come persone, ma non persone a metà, titolari di diritti la cui garanzia dipende da un adulto, oggetti passivi di tutela.

Questa ricorrenza ha offerto all’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (AGIA), con il sostegno di IPRS, l’opportunità di promuovere un processo di comprensione, da parte dei soggetti che a vario titolo operano con i minori, del grande valore storico e culturale della Convenzione di New York.
La Convenzione richiama ognuno degli attori coinvolti al dovere di lavorare, ognuno per le proprie competenze, nella direzione che la Carta ha tracciato, e al dovere di dimostrare di aver recepito le sfide che si pongono affinché venga colmata la distanza che separa l’attribuzione teorica dei diritti alle persone di minore età dalla messa in pratica delle condizioni che permettano il reale godimento dei diritti e di essersi preparati ad affrontarle.
Non solo: la ricorrenza del trentennale è l’occasione per ricordare che proprio sulla Convenzione di New York il Garante fonda la sua esistenza, come garante appunto del processo che deve far si che i principi e diritti sanciti dalla CRC attraversino tutto il tessuto sociale.

Pertanto, vero è che la presenza dell’Autorità garante è indispensabile per assicurare che siano rispettati i diritti delle persone di minore età e per rendere visibili i loro interessi all’interno delle strategie della molteplicità dei soggetti (istituzionali e non) o vario titolo coinvolti, ma altrettanto vero è che ciò comporta per l’AGIA la necessità di confrontarsi continuamente con questa molteplicità di soggetti e organi interessati e competenti in tema di infanzia e adolescenza.

Il progetto che IPRS ha condotto si è posto una triplice finalità:

  • Promuovere la conoscenza del ruolo e della funzione dell’AGIA e di quanto la stessa ha già realizzato per dare attuazione alla CRC nelle sue diverse funzioni di ascolto e partecipazione, promozione e sensibilizzazione, collaborazione, elaborazione di proposte, pareri e raccomandazioni e promuovere forme virtuose di collaborazione a garanzia dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
  • Operare nel segno di un rinnovamento della conoscenza della CRC alla luce delle trasformazioni sociali e culturali in atto che incidono sui paradigmi degli interventi di tutela e protezione delle persone di minore età e alla luce delle sfide che le suddette trasformazioni hanno posto all’agire professionale. Ciò significa non solo trasferire conoscenze e promuovere consapevolezza, ma incidere sulle prassi in modo che, nel garantire l’accesso ai diritti sanciti dalla Carta (il diritto all’educazione, alla salute, allo sviluppo, ecc.), sia sempre promossa la piena dignità delle persone, il diritto delle persone di minore età ad essere ascoltate in merito alle decisioni che le riguardano, ad essere informate e a partecipare al processo decisionale essendo poste nella condizione di poter esprimere il loro parere. Ciò, propriamente, nella considerazione che chiunque porti avanti iniziative pubbliche o private di tutela deve operare nel pieno rispetto della dignità e dell’autodeterminazione delle persone di minore età, sapendo declinare l’azione di garanzia dei diritti sulla base delle indicazioni contenute nei principi generali sanciti dalla Convenzione (art. 2 Non discriminazione; art. 3 Superiore interesse del minore; art. 6 Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo; Art. 12 Partecipazione e rispetto per l’opinione del minorenne).
  • Agire nel segno di un cambiamento culturale, di una ri-concettualizzazione dei principi contenuti nella Carta alla luce della trasformazione nei paradigmi educativi e della tutela in modo che, grazie all’azione formativa, i diversi ambiti professionali possano avviare una riflessione ampia sulle prassi e sugli aspetti che rimangono ancora inadeguatamente presidiati e per i quali è quindi necessaria una rinnovata attenzione.

In particolare IPRS ha condotto, per conto dell’AGIA, tavoli di confronto con le amministrazioni e categorie professionali prossime alle persone di minore età che hanno accolto l’invito della Garante Filomena Albano – in particolare il MIUR, CONI, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP), il Dipartimento Pubblica Sicurezza – a cogliere la sfida posta dalla necessità di un pieno adeguamento delle pratiche e dei rispettivi contesti di intervento alle esigenze di tutela dell’Infanzia.

Tali tavoli hanno avuto l’obiettivo di avviare una riflessione sulla centralità della posizione che i professionisti che lavorano nei contesti coinvolti (MIUR, CONI, DAP, ecc.) rivestono all’interno della comunità educante preposta alla tutela dei minorenni che si traducesse in materiale formativo coerente con le specifiche sfide educative che i diversi contesti affrontano nel lavoro con i soggetti di minore età e in modo che gli operatori/professionisti coinvolti:

  1. Comprendano a pieno la specifica funzione educativa e di tutela che si trovano a svolgere;
  2. Capiscano i riferimenti teorici e giuridici che devono orientare il loro intervento, a partire dalla CRC;
  3. Conoscano gli altri attori con i quali, oltre alle famiglie, possono o debbono interagire nell’esercizio della funzione di tutela dei minorenni con i quali lavorano.

Seguono i titoli dei moduli didattici prodotti:

Moduli trasversali

  • La Funzione dell’autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza;
  • la Convenzione di New York;

 Moduli mirati

  • Modulo MIUR/AGIA (I diritti dei minorenni nei processi educativi 0-6 anni);
  • Modulo AGIA/CONI (Il ruolo dei tecnici sportivi nella tutela dell’infanzia);
  • Modulo AGIA/DAP (Bambini che attraversano le sbarre);
  • Modulo AGIA/Dipartimento Pubblica Sicurezza (Vademecum per le forze di polizia).

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