evento:

Concerto pianistico

Omaggio a Sandro Gindro 2023

Dettagli Evento

25/05/2023
dalle 20:30
alle 22:30
TEATRO DI VILLA TORLONIA
Via Lazzaro Spallanzani, 1A - 00161 - Roma
In occasione dell’inaugurazione dell’Università di Quartiere
per la crescita culturale e la cittadinanza attiva

Concerto pianistico in ricordo di Sandro Gindro


Teatro di Villa Torlonia
Via Lazzaro Spallanzani, 1A – 00161 – Roma
Per informazioni e prenotazioni: IPRS – 06.32652401 segreteria@iprs.it

INGRESSO LIBERO

fino esaurimento posti disponibili

L’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali – IPRS e l’Università Popolare di Roma – UPTER, in occasione dell’inaugurazione dell’Università di Quartiere per la crescita culturale e la cittadinanza attiva, propongono una serata all’insegna della musica e della cultura con un concerto pianistico in ricordo di Sandro Gindro, fondatore dell’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali.

L’evento verrà aperto dalla presentazione del protocollo di intesa tra il Municipio II di Roma Capitale e l’Università popolare di Roma Uptercon la partecipazione di Francesca Del Bello, Presidente del Municipio II, Fabrizio Rufo, Assessore alla Cultura del Municipio II e Francesco Florenzano, Presidente dell’Upter


A seguire il recital pianistico del Maestro Pierluigi Camicia, che eseguirà brani di Sandro Gindro, Bach e Beethoven e in prima esecuzione assoluta, di Massimo De Lillo, Vito Paternoster e Paolo Rotili.

"Ma chi era Gindro?"

Ho sentito il suo nome per la prima volta nel ‘77: parlava a Radio Onda Rossa e me lo raccontava un amico. Parlava di psicoanalisi e rispondeva alle telefonate; interpretava i sogni. Per la prima volta lo vidi nel 1978, in un’affollatissima Sala del Murales, nei pressi di Santa Maria in Trastevere. Talvolta lo si incontrava la sera, nelle stradine del centro, mentre andava a concerto: alcuni indicavano, quasi sottovoce, quello è Sandro Gindro!

Era il 1976 quando fondò Psicoanalisi Contro, un’associazione – poi anche una rivista – il cui stesso nome conteneva una sfida: “Contro chi?”
Rivoluzionario, rispetto ai tempi, affrontava la sessualità, l’aborto, il rapporto con il potere insieme alle riflessioni sul sacro, con il sostegno di una cultura vasta, misteriosa, profonda come il mare.

Chi lo ha conosciuto racconta che portava in sé la contraddizione: una grande serenità nei rapporti capace di creare stabilità emotiva e una straordinaria tensione intellettuale; una sensibilità affettiva ed emotiva lo spingeva oltre le colonne d’Ercole per affrontare nuovi ambiti di ricerca, nuove terre, nuovi mari.

I suoi orizzonti conosciuti iniziavano dagli studi di filosofia, negli anni Sessanta a Torino, con Nicola Abbagnano; e dal teatro con il gruppo “sperimentale” del Teatro delle Dieci; e dagli studi di etnomusicologia con Massimo Mila; e dalla psicoanalisi a Roma – ormai già gli anni Settanta – con Lo spazio psicoanalitico di Paolo Perrotti, per arrivare alla sua Psicoanalisi Contro.

Poi una nuova avventura nel teatro per bambini, con Giovanni Moretti, e il sempre presente impegno etico e politico sospinto verso i nuovi temi sociali della bioetica e dell’immigrazione, di fronte ai quali si presenta il limite dell’agire clinico, quando non sia in grado di affrontare l’inconscio che pervade anche la dimensione sociale.

L’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali, fondato negli anni Ottanta, lo vede presidente ed anima del gruppo.

Nello stesso periodo, tra il sacro ed il sociale, avvia un fiume di iniziative nell’ambito della musica contemporanea, tra le più interessanti degli ultimi vent’anni del Novecento.

Negli anni Novanta, affronta lo studio pionieristico della vita psichica a partire dall’esperienza intrauterina.

E, di nuovo, il teatro: nel quale racconta l’avventura umana; si interroga sugli esseri umani e sul loro agire, intensamente; fino alla scomparsa, avvenuta in un incredibile pomeriggio di maggio, pervaso dal profumo delle rose.

Sempre, in Sandro, una consapevolezza profonda: dietro l’uomo, la sua carne, la sua sessualità, i suoi dolori, le sue gioie, vi è qualcosa di impalpabile, tenero e terribile allo stesso tempo. La vita psichica è narrazione e teatro; la parola è interpretazione del mondo: comprensione, intervento e rappresentazione.

“Venticinque anni fa dissi chiaro e tondo che Psicoanalisi Contro non è contro la psicoanalisi, ma vuole essere un modo di usare la psicoanalisi contro tutto quello che tende a ripetere le eterne patologie che affliggono questo nostro vecchio mondo. Psicoanalisi contro la cultura della morte, psicoanalisi contro la stupidità del politicamente corretto in ogni campo: dalla scienza alla politica, dalla cultura all’arte. La psicoanalisi di cui ci occuperemo è una visione del mondo, forse la sola visione legittima che si può averne, perché la consapevolezza di quello che siamo è l’unico punto di partenza possibile per un corretto rapporto con gli altri. La terapia psicoanalitica, nonostante le crisi ricorrenti e i diversi metodi applicati, resta oggi più che mai, la sola forma di cura che rispetta fino in fondo il paziente e questo è il presupposto indispensabile di ogni intervento terapeutico di una scienza che voglia rispettare la vita e la dignità dell’uomo”.